EcOdissea – Te ne vai o no?

COME SI DEFINISCONO I RIFUGIATI AMBIENTALI?

Non vi è una definizione riconosciuta a livello globale del fenomeno legato alle migrazioni indotte dai cambiamenti ambientali. A destare perplessità sono ambedue i termini utilizzati nella comune espressione
rifugiato ambientale”. Alla parola “rifugiato” corrisponde una precisa definizione: quella contenuta nella convenzione di Ginevra relativa allo status di rifugiato adottata nel 1951 (da ora in poi “Convenzione”). L’Art 1(A) recita:

for the purposes of the present Convention, the term “refugee” shall apply to any person who: […] owing to well-founded fear of being persecuted for reasons of race, religion, nationality, membership of a particular social group or political opinion, is outside the country of his nationality and is unable or, owing to such fear, is unwilling to avail himself of the protection of that country; or who, not having a nationality and being outside the country of his former habitual residence as a result of such events, is unable or, owing
to such fear, is unwilling to return to it.

Il cambiamento ambientale, sia esso di origine naturale o indotto dall’uomo, non può essere considerato una atto persecutorio in quanto tale. Lo stesso alto commissariato per i rifugiati (UNHCR) esclude espressamente questa opzione interpretativa. La Convenzione inoltre richiede che la persecuzione avvenga sulla base di 5 specifici motivi elencati in maniera tassativa: razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale e opinione politica. Tra questi non rientrano i fenomeni di tipo ambientale. Un
ulteriore requisito richiesto è quello di aver attraversato un confine internazionale ( l’espressione usata è “trovarsi al di fuori del proprio paese d’origine). I centri di monitoraggio mostrano come in seguito ai cambiamenti ambientali, siano essi di carattere disastroso o legati al lento degrado ambientale, le persone tendono a percorrere brevi distanze e raramente abbandonano il proprio paese d’origine.
Altra perplessità nasce dall’uso dell’aggettivo “ambientale”. Svariati studi hanno messo in evidenza come i cambiamenti ambientali possano divenire l’elemento scatenante della migrazione, ma la decisone di migrare include la valutazione di una complessità di fattori che non si esauriscono nel singolo evento ambientale. Vi sono 5 fattori principali (denominati “drivers”)che vengono presi in considerazione nella valutazione della migrazione e sono quello economico, sociale, demografico, politico e ambientale. I cambiamenti ambientali perturbano il sistema esistente e modificano i 5 drivers. Le ragioni che spingono a migrare sono quindi legate a motivi indirettamente ambientali. Non potendo individuare un’origine esclusivamente ambientale in questo tipo di migrazioni non si ritiene opportuno definirle perciò tali.

Ma tu, te ne vai o no? IL GIOCO

Per approfondire l’argomento, ISF-Trento ha deciso di aprire una call a tutti gli studenti, ricercatori e cittadini interessati al tema. Hanno risposto persone con diverse formazioni professionali, ma con la stessa determinazione a voler investigare il tema. Da questa esperienza ricca di scambi di opinioni e di mutua formazione, il gruppo di ricerca ha deciso di creare un GIOCO per coinvolgere e sensibilizzare la popolazione.

Il gioco è piaciuto e, oltre a girare diversi dipartimenti dell’Università di Trento, il CCI, il RifiutoDellaTerra, l’OltreEconomiaFestival e la palestra di una scuola di Mattarello, è approdato nella provincia di Vicenza, di Pordenone e di Brescia. Siamo riusciti a raggiungere un pubblico molto vasto, coinvolgendo bambini e ragazzi delle superiori, adulti, volontari stranieri e studenti universitari. Tutti loro si sono posti la stessa fatidica domanda : TE NE VAI O NO?

Materiale

Regole in breve, Regole per esteso, Schede personaggio, Schede villaggio, Domande, Eventi da estrarre, Grafica palette, Quizzone definitivo (con risposte), Risposte estese, Approfondimenti.